Femoston mono cpr pell 2 mg blist 28 pce

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Femoston® mono

Viatris Pharma GmbH

Che cos'è Femoston mono e quando si usa?

Su prescrizione medica.

Femoston mono è un preparato contenente come principio attivo un ormone sessuale femminile (17β-estradiolo), denominato estrogeno. In caso di produzione insufficiente da parte dell'organismo (per esempio nella menopausa o dopo asportazione chirurgica delle ovaie) esso sostituisce l'ormone prodotto naturalmente nel corso di un ciclo mensile ed è identico a questo. Durante l'età fertile della donna, l'estradiolo rappresenta uno dei più importanti ormoni sessuali femminili. È responsabile della regolazione del ciclo mestruale (mestruazioni) e quindi della fertilità. Agendo su molti organi, influenza anche determinati processi metabolici, come ad esempio il metabolismo osseo e lipidico. Una produzione ovarica insufficiente o mancata di estradiolo si verifica nel climaterio, ma anche dopo l'asportazione delle ovaie.

La diminuzione della produzione di ormoni da parte delle ovaie, per esempio in seguito al climaterio, può causare i seguenti sintomi: vampate di calore, sudorazione eccessiva, secchezza vaginale, irritabilità, palpitazioni, insonnia, sbalzi d'umore e stati depressivi, nonché dolori muscolari. Inoltre, la perdita di calcio nelle ossa può determinarne nel lungo periodo una maggiore fragilità (osteoporosi). Dopo la menopausa aumenta anche il rischio di soffrire di una malattia cardiovascolare.

Gli estrogeni svolgono un ruolo importante nel prevenire o ritardare la comparsa dell'osteoporosi indotta da carenza di estrogeni nelle donne in postmenopausa per le quali sussiste un rischio elevato di fratture ossee e non possa essere preso in considerazione il trattamento con altri medicinali autorizzati per la prevenzione dell'osteoporosi, ovvero nelle donne che manifestano al contempo i sintomi di una carenza di estrogeni che richiedono un trattamento.

Il medico le ha prescritto Femoston mono per alleviare i disturbi dovuti a una carenza di estrogeni. Femoston mono previene al contempo la perdita della massa ossea dopo la menopausa. Femoston mono influisce positivamente sugli sbalzi d'umore o sugli stati depressivi solo se questi si manifestano in concomitanza con le vampate di calore.

In assenza di asportazione chirurgica dell'utero (isterectomia), il medico le prescriverà un secondo farmaco contenente un ormone sessuale femminile (un cosiddetto progestinico), al fine di evitare l'iperstimolazione della mucosa uterina, un fenomeno che può verificarsi se si somministrano solo estrogeni e che può provocare una patologia dell'utero.

Femoston mono non è indicato per la contraccezione!

Femoston mono può essere assunto soltanto sotto il controllo di un medico.

Di che cosa occorre inoltre tener conto durante il trattamento?

Si rivolga al suo medico per la visita ginecologica di controllo annuale.

Quando non si può usare Femoston mono?

Femoston mono non si può usare in caso di:

  • carcinoma mammario accertato o sospetto;
  • neoplasie estrogeno-dipendenti accertate o sospette (ad es. carcinoma endometriale);
  • sanguinamento vaginale di origine non accertata;
  • ispessimento eccessivo non trattato dell'endometrio (iperplasia endometriale);
  • tumori epatici (anche nell'anamnesi familiare);
  • gravi patologie epatiche (ad es., porfiria epatica acuta, sindrome di Dubin-Johnson o di Rotor, colestasi);
  • tromboembolismo pregresso o in atto (trombosi venosa profonda, embolia polmonare, infarto miocardico, ictus);
  • noti disturbi della coagulazione (trombofilia, ad es., carenza di proteina C, di proteina S o di antitrombina);
  • dislipidemia (aumento dei valori dei grassi nel sangue);
  • gravidanza accertata o sospetta, allattamento;
  • ipersensibilità nota al principio attivo o a una qualsiasi delle sostanze ausiliarie.

Quando è richiesta prudenza nella somministrazione di Femoston mono?

L'assunzione di Femoston mono deve essere iniziata soltanto per il trattamento dei sintomi che influiscono negativamente sulla qualità di vita. Il medico deve comunque effettuare almeno una volta all'anno un'accurata valutazione dei rischi e dei benefici del trattamento. La terapia deve proseguire solo nel caso in cui i benefici superino i rischi.

Esame medico / controlli

Prima di iniziare o riprendere una terapia ormonale sostitutiva è opportuno disporre di un'anamnesi personale e familiare completa. Su tale base saranno condotti l'esame medico (compreso l'esame pelvico e del seno) e la valutazione delle controindicazioni e delle avvertenze per l'uso del medicamento. Durante il trattamento si consigliano controlli periodici con frequenza e caratteristiche adattate alle condizioni di salute individuali della donna. Le pazienti devono essere avvertite di riferire al medico eventuali modificazioni avvertite nel seno. Si deve inoltre effettuare un accurato esame del seno, ad esempio con metodiche diagnostiche per immagini (mammografia) in accordo con i programmi di controllo attualmente in uso e secondo le necessità cliniche individuali.

Sanguinamenti interciclo o spotting possono verificarsi durante i primi mesi di terapia ormonale sostitutiva. Se tali sanguinamenti continuano dopo i primi mesi di trattamento, compaiono soltanto dopo un periodo di trattamento prolungato o persistono dopo l'interruzione della terapia ormonale sostitutiva, occorre che la causa venga tempestivamente approfondita dal medico, eventualmente anche utilizzando una biopsia endometriale per escludere neoplasie dell'endometrio.

Motivi per l'immediata interruzione della terapia

Oltre alle ragioni che pregiudicano l'impiego di Femoston mono (v. «Quando non si può usare Femoston mono?»), la terapia deve essere interrotta immediatamente e occorre consultare un medico qualora si verifichino le seguenti condizioni:

  • sintomi di tromboembolismo, ad es.:
    • sintomi di trombosi venosa profonda: gonfiore ad una gamba o lungo una vena della gamba, sensazione di tensione o dolore alla gamba, anche se si manifestano soltanto in posizione eretta o camminando; ipertermia, arrossamento o alterazione cromatica della pelle dell'arto interessato
    • sintomi di embolia polmonare: improvvisa riduzione della capacità respiratoria di origine non accertata, respiro veloce o dispnea; comparsa improvvisa di tosse, eventualmente con presenza di sangue nell'espettorato; improvviso dolore forte al torace, che può peggiorare con la respirazione profonda; senso d'ansia; forte stordimento, vertigini, tachicardia o frequenza cardiaca irregolare
    • sintomi di ictus: improvviso intorpidimento o debolezza del viso, di un braccio o di una gamba, soprattutto in una metà del corpo; improvvisa confusione; eloquio incomprensibile o problemi di comprensione; improvvisi disturbi alla vista in uno o entrambi gli occhi; improvvisi disturbi all'udito; improvvise difficoltà di deambulazione; vertigini; disturbi dell'equilibrio o di coordinazione; gravi cefalee improvvise di tipo emicranico o cefalee persistenti di origine ignota; perdita di conoscenza o svenimento con o senza episodi convulsivi
    • sintomi di embolo, con ostruzione dei vasi arteriosi: dolore improvviso, gonfiore o colorazione bluastra di un arto; gravi dolori addominali acuti
    • sintomi di infarto miocardico: dolori, malessere, sensazione di pressione, senso di pesantezza, senso di costrizione o tensione toracica, al braccio o dietro allo sterno; disturbi che si irradiano alla schiena, alla mandibola, al collo, al braccio o allo stomaco; senso di pienezza, disturbi di stomaco o conati; sudorazione, nausea, vomito o vertigini; sensazione di debolezza o ansia estrema oppure fiato corto; battito cardiaco accelerato o irregolare;
  • marcato aumento della pressione arteriosa,
  • ittero o peggioramento della funzione epatica;
  • gravidanza
  • presenza di angioedema acquisito o ereditario.

Situazioni che richiedono un attento controllo medico

Un attento controllo medico è richiesto se nella paziente si manifestano o si sono manifestate le seguenti situazioni o malattie o se sono peggiorate durante la gravidanza o con un precedente trattamento ormonale. Ciò vale anche nel caso in cui una delle patologie di seguito menzionate si manifesti o peggiori durante la terapia ormonale sostitutiva con Femoston mono.

Le seguenti malattie o fattori di rischio richiedono una particolare attenzione:

  • fattori di rischio per neoplasie estrogeno-dipendenti, ad es., carcinoma mammario in familiari di primo o secondo grado (ad es., madre, nonna, sorelle);
  • sintomi di un angioedema, come gonfiore del viso, della lingua e/o della gola e/o difficoltà di deglutizione od orticaria associati a problemi respiratori;
  • storia di ispessimento eccessivo dell'endometrio (iperplasia endometriale);
  • neoplasia benigna nella tunica muscolare dell'utero (mioma uterino) o presenza di tessuto endometriale al di fuori dell'utero (endometriosi);
  • fattori di rischio per formazione di emboli (patologie tromboemboliche);
  • emicrania o cefalea (grave);
  • ipertensione;
  • diabete mellito, con o senza interessamento vascolare;
  • epatopatie (ad es., neoplasie epatiche benigne – adenoma epatico) o malattie della colecisti;
  • lupus eritematoso sistemico (particolare malattia autoimmune);
  • convulsioni (epilessia);
  • asma;
  • irrigidimento degli ossicini dell'orecchio medio (otosclerosi);
  • ridotta funzionalità renale o cardiaca;
  • grave alterazione della funzione renale;
  • presenza di un determinato disturbo metabolico (ipertrigliceridemia);
  • aumento di determinati grassi nel sangue (trigliceridi).

Neoplasie

Tumore della mammella

In diversi studi è stato rilevato che le donne che, nel quadro di una terapia ormonale sostitutiva, hanno assunto per più anni estrogeni, combinazioni di estrogeni e progestinici o altri preparati simili presentano un rischio maggiore di tumore della mammella. In generale, l'aumento del rischio nelle donne sottoposte a terapia combinata di estrogeni e progestinici è risultato superiore rispetto a quello della monoterapia a base di estrogeni. Il rischio è aumentato in particolare con una durata di utilizzo di più di 5 anni. Tuttavia, alcuni studi avevano già evidenziato un aumento del rischio dopo una durata della terapia più breve (1-4 anni).

Il tempo per ritornare al rischio di base correlato all'età dipende dalla durata del precedente utilizzo della terapia ormonale sostitutiva. Con una durata di utilizzo di più di 5 anni, il rischio può rimanere elevato per almeno 10 anni dopo l'interruzione della terapia.

La terapia ormonale sostitutiva, in particolare la combinazione di estrogeni e progestinici, riduce la permeabilità del tessuto mammario ai raggi X. Per questo motivo la diagnosi di un tumore della mammella mediante esame radiografico (mammografia) può risultare più difficile.

Prima di iniziare una terapia ormonale sostitutiva e periodicamente ogni anno, si raccomanda pertanto di sottoporsi ad un esame del seno da parte del medico. Si raccomanda, inoltre, di eseguire ogni mese un autoesame del seno. Il suo medico le spiegherà quali alterazioni del seno dovrà eventualmente segnalare.

Ispessimento eccessivo dell'endometrio (iperplasia endometriale)

Nelle donne con utero integro è stato rilevato che il rischio di iperplasia endometriale (eccessivo ispessimento dell'endometrio) e di carcinoma endometriale (tumore dell'endometrio) è maggiore se si utilizzano i soli estrogeni (monoterapia a base di estrogeni), senza assunzione aggiuntiva di ormoni del corpo luteo (progestinici). Il rischio aumenta con il prolungamento della durata della monoterapia a base di estrogeni.

Nelle donne con utero integro il rischio viene notevolmente ridotto con l'assunzione aggiuntiva di un progestinico insieme all'estrogeno (per almeno 12 giorni per ciclo).

Carcinoma ovarico

Numerosi studi indicano che una terapia ormonale sostitutiva (sia sotto forma di monoterapia estrogenica che di terapia ormonale sostitutiva combinata) potrebbe essere associata ad un rischio leggermente aumentato di sviluppare il carcinoma ovarico.

Carcinoma epatico

In rari casi, con l'impiego di ormoni sessuali sono state osservate neoplasie benigne, e ancor più raramente maligne, a livello epatico, che in singoli casi hanno causato gravi disturbi all'alto ventre o emorragie a livello addominale potenzialmente fatali.

Malattie tromboemboliche

Coronaropatia

Gli ampi studi clinici condotti non evidenziano alcun beneficio cardiovascolare con l'uso di medicamenti per la terapia ormonale sostitutiva contenenti una determinata combinazione di principi attivi (estrogeni coniugati combinati con medrossiprogesterone acetato). Due studi clinici di ampia portata hanno evidenziato un possibile aumento del rischio di coronaropatie nel primo anno d'impiego e nessun vantaggio complessivamente. In uno dei due studi (studio WHI) la maggioranza delle donne aveva un'età media pari a 63 anni e 2/3 di esse era in sovrappeso da moderato a grave. In caso di terapia ormonale sostitutiva con principi attivi diversi dal Femoston mono non vi sono attualmente grandi studi clinici che abbiano esaminato gli effetti sulla coronaropatia.

Non è pertanto chiaro se tali risultati siano validi anche per altri medicamenti utilizzati per la terapia ormonale sostitutiva.

Ictus

In uno studio clinico di ampia portata (studio WHI) è stato osservato un aumento del rischio di ictus in donne sane durante il trattamento con una determinata combinazione di principi attivi (estrogeni coniugati da soli, o in combinazione con medrossiprogesterone acetato).

Non è noto se tale aumento del rischio si verifica anche con altri medicamenti utilizzati per la terapia ormonale sostitutiva. Ciononostante, il suo medico dovrà soppesare attentamente i benefici e i rischi di una terapia ormonale sostitutiva, se lei presenta fattori di rischio per ictus.

Tromboembolismo venoso

L'impiego di medicamenti per la sostituzione ormonale è associato a un rischio da due a tre volte maggiore di sviluppare occlusione delle vene profonde a causa di trombi (trombosi) rispetto al non utilizzo. In determinate circostanze il trombo si può staccare e raggiungere i polmoni (embolia polmonare). La trombosi e l'embolia polmonare si definiscono tromboembolismo venoso. Il rischio che si sviluppino malattie tromboemboliche venose è particolarmente elevato nel primo anno di terapia ormonale sostitutiva.

Tutte le donne presentano anche un rischio base legato all'età di sviluppare una malattia tromboembolica venosa.

Esistono dati clinici limitati che dimostrano un aumento del rischio cardiovascolare potenzialmente inferiore durante la terapia ormonale sostitutiva nelle pazienti che iniziano la terapia in età relativamente precoce (ad esempio prima di 55 anni) e che sono prossime alla menopausa.

I fattori di rischio generalmente riconosciuti per lo sviluppo di malattie tromboemboliche venose sono:

  • storia personale o familiare di tromboembolismo venoso;
  • marcato sovrappeso (il cosiddetto indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²);
  • lupus eritematoso sistemico (particolare malattia autoimmune).

Le pazienti con storia di tromboembolismo venoso o predisposizione nota alla formazione di trombi (trombosi) presentano un rischio maggiore di soffrire nuovamente di tale problema. La terapia ormonale sostitutiva può aumentare tale rischio (v. anche «Quando non si può usare Femoston mono?»).

Qualora si stia già sottoponendo a trattamento con anticoagulanti, il medico dovrà soppesare attentamente i benefici e i rischi di una terapia ormonale sostitutiva.

Il rischio di tromboembolismo venoso può aumentare transitoriamente in caso di prolungata immobilizzazione (ad es., allettamento, ingessatura alla gamba), gravi lesioni o interventi chirurgici maggiori. Il medico potrà decidere di interrompere temporaneamente la terapia ormonale sostitutiva prima di un intervento chirurgico programmato. Come tutte le pazienti in condizioni post-operatorie, anche le pazienti sottoposte a terapia ormonale sostitutiva devono osservare con il massimo scrupolo le misure di profilassi del tromboembolismo venoso.

Qualora dopo l'inizio della terapia ormonale sostitutiva si manifestino segni di tromboembolismo venoso o vi sia un sospetto di tromboembolismo venoso, occorre sospendere immediatamente il trattamento con Femoston mono. Contatti subito il medico se avverte possibili segni di tromboembolismo venoso (edema dolorante ad una gamba, dolore improvviso al torace, dispnea).

Compromissione delle facoltà mentali (demenza)

Uno studio di ampia portata ha evidenziato un aumento del rischio di compromissione delle facoltà mentali nelle donne che si sottopongono a terapia ormonale sostitutiva dopo il 65 anno di età con una determinata combinazione di principi attivi (estrogeni equini coniugati, combinati con medrossiprogesterone acetato). Non è noto se tali eventi interessano anche donne più giovani in menopausa recente o altri preparati impiegati per la terapia ormonale sostitutiva.

Altre misure precauzionali

L'assunzione di estrogeni aumenta il rischio di patologie a carico della colecisti nelle donne in postmenopausa.

Durante il trattamento con Femoston mono possono comparire macchie brune sulla pelle, soprattutto nelle donne che hanno già subito un'eccessiva pigmentazione durante la gravidanza («maschera gravidica o cloasma» e smagliature). Se presenta una predisposizione all'eccessiva pigmentazione della pelle, dovrebbe evitare l'esposizione al sole o ai raggi ultravioletti.

Femoston mono non ha effetti contraccettivi. Se è in età fertile, si raccomanda l'impiego di sistemi contraccettivi non ormonali, quali preservativi, diaframma o spirale. Il medico o il farmacista le potranno fornire indicazioni in merito.

Se il medico le ha diagnosticato una intolleranza ad alcuni zuccheri, lo contatti prima di prendere questo medicamento.

Effetto di Femoston mono sugli esami di laboratorio

Femoston mono può influire sui risultati di determinati esami di laboratorio, come ad esempio i parametri biochimici di fegato, tiroide, la funzione surrenale e renale, i livelli plasmatici di proteine leganti e le frazioni lipidiche/lipoproteiche, i parametri del metabolismo dei carboidrati, della coagulazione e della fibrinolisi. Qualora si debba sottoporre a uno di questi esami, informi il medico responsabile che sta seguendo una terapia ormonale sostitutiva.

Interazioni con altri medicinali

L'azione di Femoston mono può risultare indebolita in caso di assunzione concomitante di altri medicamenti. È questo il caso, ad esempio, di medicamenti impiegati per l'epilessia (tra gli altri carbamazepina, felbamato, oxcarbazepina, fenobarbitale, fenitoina, primidone e topiramato), per le malattie infettive (p.es. gli antitubercolotici rifampicina e rifabutina) o per le infezioni da HIV (p.es. nevirapina, efavirenz, ritonavir, nelfinavir). Anche i fitoterapici contenenti iperico (erba di S. Giovanni) possono indebolire l'azione di Femoston mono. A causa dell'azione indebolita di Femoston mono vi possono essere alterazioni del ciclo. Altri medicinali (come ad es. gli antimicotici o cobicistat) possono potenziare l'azione e gli effetti collaterali di Femoston mono.

Femoston mono può inoltre aumentare in modo pericoloso la concentrazione nel sangue di altri medicamenti. È questo ad esempio il caso dei medicinali impiegati per i trapianti d'organo (tacrolimus, ciclosporina A), gli antidepressivi (imipramina), gli antipertensivi (metoprololo), gli analgesici forti (fentanil) e i farmaci per l'asma bronchiale (teofillina). L'azione di altri medicinali può risultare indebolita; è questo il caso ad esempio degli antiepilettici (lamotrigina). Femoston mono può altresì influenzare l'azione di anticoagulanti e antidiabetici.

Il trattamento combinato contro il virus dell'epatite C (HCV) con ombitasvir/paritaprevir/ritonavir, con o senza dasabuvir, nonché il trattamento a base di glecaprevir/pibrentasvir o sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir possono causare un aumento dei valori del fegato alle analisi del sangue (aumento dell'enzima epatico ALT) nelle donne che utilizzano contraccettivi ormonali combinati contenenti etinilestradiolo. Femoston mono contiene estradiolo anziché etinilestradiolo. Non è noto se con l'utilizzo di Femoston mono insieme a questo trattamento combinato contro l'HCV possa verificarsi un aumento dell'enzima epatico ALT. Si rivolga al medico per un consiglio.

Informi il medico o il farmacista se assume uno dei medicamenti summenzionati.

Informi il suo medico o il suo farmacista, nel caso in cui

  • soffre di altre malattie
  • soffre di allergie o
  • assume altri medicamenti (anche se acquistati di sua iniziativa) o li applica esternamente.

Si può somministrare Femoston mono durante la gravidanza o l'allattamento?

Femoston mono non deve essere in alcun caso assunto durante la gravidanza e l'allattamento e l'impiego del preparato non è indicato dal punto di vista medico in tali situazioni.

Se si instaura una gravidanza durante il trattamento con Femoston mono o in caso di assunzione inavvertita del preparato durante la gravidanza, occorre informare quanto prima il medico.

Come usare Femoston mono?

All'inizio e durante il trattamento dei disturbi da carenza estrogenica il medico le prescriverà la dose minima efficace e ridurrà quanto più possibile la durata del trattamento.

Il medico stabilirà quando dovrà iniziare ad assumere Femoston mono e la durata del trattamento.

Di norma, per l'inizio dell'assunzione di Femoston mono valgono le seguenti regole:

  • Se il ciclo è regolare, inizi ad assumere Femoston mono entro i primi 5 giorni dall'inizio della mestruazione.
  • In caso di ciclo irregolare, l'inizio del trattamento sarà deciso dal medico.
  • Se non ha avuto le mestruazioni negli ultimi 12 mesi, può iniziare ad assumere Femoston mono in qualsiasi momento.

Assuma giornalmente una compressa rivestita con film preferibilmente sempre alla stessa ora del giorno. Femoston mono può essere assunto lontano dai pasti.

Il successivo ciclo di trattamento dovrà iniziare immediatamente al termine del ciclo di 28 giorni secondo lo stesso schema. Qualora dimentichi di assumere una compressa, proceda all'assunzione quanto prima. Se sono già trascorse più di 12 ore, non assuma la compressa dimenticata ma prosegua come prescritto con la compressa successiva, al consueto orario. In questi casi possono aumentare le probabilità che si verifichino sanguinamenti interciclo o spotting. Se dimentica di assumere più di una compressa si rivolga al suo medico.

Con l'assunzione di Femoston mono si possono verificare dei sanguinamenti. Ciò non è tuttavia indicativo di una rinnovata fertilità.

Il miglioramento o la scomparsa dei disturbi menopausali si manifestano in genere dopo alcune settimane di trattamento.

Non modifichi di propria iniziativa la posologia prescritta. Se ritiene che l'azione del medicamento sia troppo debole o troppo forte ne parli al suo medico o al suo farmacista.

Bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni

Femoston mono è controindicato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni.

Quali effetti collaterali può avere Femoston mono?

Oltre agli effetti collaterali descritti nel paragrafo «Quando è richiesta prudenza nella somministrazione di Femoston mono?» e per i quali è necessario interrompere immediatamente l'assunzione del preparato, si possono manifestare anche i seguenti effetti indesiderati:

Comune (riguarda da 1 a 10 utilizzatori su 100)

Aumento o perdita di peso, cefalea, dolori addominali, nausea, eruzione cutanea, prurito, sanguinamenti vaginali (spotting ed emorragia da privazione).

Non comune (riguarda da 1 a 10 utilizzatori su 1000)

Micosi vaginale (candidosi vaginale), reazioni di ipersensibilità (di tipo allergico), stati depressivi, vertigini, disturbi alla vista, palpitazioni, gonfiore addominale, eritema nodoso (infiammazione della pelle con formazione di noduli), reazioni cutanee con orticaria, tensione e dolore mammario, ritenzione idrica nei tessuti (edemi).

Raro (riguarda da 1 a 10 utilizzatori su 10'000)

Ansia, alterazione della libido, emicrania, intolleranza alle lenti a contatto, flatulenza, vomito, crescita anomala ed eccessiva di peli sul corpo, acne, crampi ai polpacci, perdite vaginali, ingrossamento delle mammelle, mestruazioni dolorose, sintomi simili alla sindrome premestruale, stanchezza.

Frequenza non nota

Gonfiore del viso (angioedema), aumento dell'appetito, alterazione del metabolismo dei carboidrati (alterazione della tolleranza al glucosio), sbalzi d'umore, corea (cosiddetto ballo di San Vito), peggioramento dell'epilessia, infarto miocardico, ictus, eventi tromboembolici venosi, in particolare occlusioni delle vene profonde del bacino e degli arti inferiori a causa di trombi (trombosi) ed embolia polmonare, ipertensione arteriosa, peggioramento o infiammazione delle vene varicose, formazione di coaguli nelle arterie, epistassi, pancreatite, acidità gastrica, diarrea, crampi addominali, alterazioni della funzionalità epatica, ittero, malattie della colecisti (p.es., calcoli biliari) e dei dotti biliari (colestasi), neoplasie epatiche, caduta di capelli, pigmentazione marrone della pelle (cloasma), che può persistere anche al termine del trattamento, malattie della pelle con formazione di vescicole o di lesioni cutanee (eritema multiforme, porpora vascolare), incontinenza urinaria, secrezione delle ghiandole mammarie, formazione di neoplasie benigne nella muscolatura dell'utero, alterazioni tissutali della cervice uterina, formazione di cisti mammarie (noduli al seno).

Se osserva effetti collaterali, si rivolga al suo medico o farmacista, soprattutto se si tratta di effetti collaterali non descritti in questo foglietto illustrativo.

Di che altro occorre tener conto?

Altre indicazioni

Poiché Femoston mono non svolge un'azione contraccettiva, alle donne in età fertile si consiglia l'uso di contraccettivi non ormonali, quali i preservativi, il diaframma o la spirale. Il medico o il farmacista le potranno fornire indicazioni in merito.

Stabilità

Il medicamento non dev'essere utilizzato oltre la data indicata con «EXP» sul contenitore.

Istruzioni di conservazione

Non conservare a temperature superiori a 30 °C.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

Descrizione del blister

Le compresse nel blister sono contrassegnate con il giorno e una freccia. Assumere ogni giorno – Istruzioni di conservazionesenza interruzione – una compressa rivestita con film secondo la sequenza indicata e preferibilmente sempre alla stessa ora.

Il medico o il farmacista, che sono in possesso di un'informazione professionale dettagliata, possono darle ulteriori informazioni.

Cosa contiene Femoston mono?

Principi attivi

2 mg di 17β-estradiolo come estradiolo emidrato

Sostanze ausiliarie

Lattosio monoidrato, ipromellosa, amido di mais, silice colloidale anidra, magnesio stearato, rivestimento: ipromellosa, talco, titanio diossido (E171), macrogol 400, ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro nero (E172), ossido di ferro giallo (E172)

Numero dell'omologazione

54888 (Swissmedic)

Dove è ottenibile Femoston mono? Quali confezioni sono disponibili?

In farmacia, dietro presentazione della prescrizione medica.

Confezione da 28 compresse rivestite con film

Titolare dell'omologazione

Viatris Pharma GmbH, 6312 Steinhausen

Questo foglietto illustrativo è stato controllato l'ultima volta nel novembre 2021 dall'autorità competente in materia di medicamenti (Swissmedic).